È stata presentata ieri presso la sala conferenze di Confartigianato Torino la prima edizione del festival Afro Jazz, organizzata dall’ANCoS in collaborazione con il consorzio Piemonte Jazz e l’associazione GACS.

<< Siamo qui a presentare il programma con grande piacere – ha spiegato Diego Borotti, direttore artistico del festival- presentiamo artisti di origine africana che suoneranno con artisti italiani, ed è proprio questo lo scopo. Far incontrare artisti di jazz noti con artisti che rappresentano un caso si immigrazione felice nel nostro paese come portatori di valori, di musiche millenarie bellissime. >>

La manifestazione, completamente gratuita, si svolgerà il 16 e il 17 Novembre alle ore 21:30 presso il Jazz Club di Torino.

<<Questa iniziativa – ha dichiarato l’Avv. Renato Rolla, presidente dell’ANCoS– nasce in collaborazione con associazione GACS (Gruppo Africani Cultura e Sport) che ha visto già collaborare l’ANCoS (Associazione Nazionali Comunità Sociali e Sportive) per la realizzazione dell’Africa Cup, la manifestazione calcistica che si è svolta la scorsa estate a Torino.>>

Nella prima serata si esibirà Federico Bonifazzi insieme al percussionista Babacar Sall. Per concludere la manifestazione suoneranno la cantante africana Ginger Brew che si esibirà insieme al starlight Quintet.

Presente in sala anche Massimo Giovara, Consigliere comunale della città di Torino:

<<L’iniziativa nasce per costituire un momento di incontro tra i nostri musicisti appartenenti al consorzio Piemonte Jazz e musicisti africani con sonorità affini alle nostre. Un’iniziativa che mette insieme sia la musica che la musica come valore per mettere insieme le persone. Quindi il collegamento tra il jazz con le sue origini primarie africane si connette in questa iniziativa con le comunità che ci sono sul nostro territorio e penso che questa iniziativa possa essere declinata anche su altri generi e su altre forme. L’intenzione dell’amministrazione è quella di mettere in comunicazione realtà complementari come quella del consorzio per cercare di costruire un terreno fertile perché le cose a Torino diventino sempre più ricche dal punto di vista culturale>>

La contaminazione musicale e culturale sarà dunque al centro dell’iniziativa, come promettono gli organizzatori del festival. Sono molte le aspettative che derivano da questo primo esperimento sul territorio torinese che se verranno rispettate daranno alla luce altre edizioni nei prossimi anni