Martedì 21 Giugno alle ore 21.30 , per il penultimo concerto della stagione 2015/2016 , sale sul palco di Palazzo Ferrero , Stefano Coppari Quartet per la presentazione dell’album “Eureka” edito dalla prestigiosa etichetta “Auand Records”.
Melodia e dialogo in primo piano per Stefano Coppari Una ricerca artistica e umana che sfocia in “Eureka” Esce per Auand il nuovo lavoro del chitarrista alla guida di un quartetto con Claudio Filippini al piano, Amanda Gari alla batteria e Ludovico Carmenati al contrabbasso Elegante e leggero, stratificato e gustoso, il nuovo progetto del chitarrista Stefano Coppari è un concentrato di melodie orecchiabili e capacità tecniche. “Eureka” è il risultato di un confronto costante con i generi, senza paletti a dividere gli stili. Anche la linearità dei temi, ben lontana dall’essere una rinuncia, è una precisa scelta stilistica di Coppari, che l’ha sempre considerata un elemento fondamentale anche in contesti più astratti. Nato di getto al ritorno da un viaggio in Croazia e in Bosnia, il materiale sonoro di questo disco nasce interamente dalle mani di Coppari, che ha scritto e arrangiato tutti i brani. Tracce come “Arabian” e “Banja Luka” rivelano sonorità lontane eppure familiari. Proprio in quest’ultima emerge chiaramente uno degli elementi al centro del lavoro: il dialogo fra la chitarra e il pianoforte. «Durante la scrittura dei brani – racconta il leader – ho ascoltato un disco di Claudio Filippini ed è stato amore a primo ascolto. Sono rimasto molto colpito dal modo di suonare gli accordi, dalla sensibilità ritmica, dalla sua ricerca melodica e dalle sue composizioni. La sua presenza, dal punto di vista umano e musicale, è stata fondamentale per il sound complessivo del gruppo, sia per la registrazione del disco, sia per i live». Accanto ai due strumenti, una sezione ritmica solida e creativa: se la personalità di Ananda Gari alla batteria è una sorta di sigillo di garanzia, il talento di Ludovico Carmenati al contrabbasso sta soprattutto nel suo suono e nel gusto per l’interplay. Ma la formazione si allarga in più di una traccia: fa capolino il Fender Rhodes di Emanuele Evangelista, altrove svetta morbida e leggera la tromba di Giacomo Uncini, come in “Berlino”. In un percorso artistico che accoglie le deviazioni, non conosce barriere e continua a guardare avanti, Eureka è anche questo: «È un grido di gioia e soddisfazione – aggiunge Coppari – per la soluzione di un problema. Nel mio caso, la soluzione è il disco, il prodotto finale: Eureka è il risultato della mia ricerca quotidiana nella musica e nello strumento, esaltata dalla collaborazione con straordinari musicisti».