Dopo il grande successo del Concerto di Gala al Teatro Sociale, la band
argentina “Tres Latin” torna l’abituale concerto del martedì al Biella
Jazz Club con un giovane e quotato talento italiano del jazz, il
milanese Gianluca di Ienno, in quartetto a Palazzo Ferrero con l’ospite
il grande trombettista Fulvio Sigurtà.
Di Ienno , già ospite del Jazz Club, si presenta Martedì 22 Marzo alle
ore 21,30 con il nuovo progetto discografico con l’aggiunta di Sigurtà
alla tromba, altre grande talento del jazz italiano.Un concerto di
altissimo spessore artistico vista la grande fama degli artisti ormai
apprezzata in tutta Italia.

Fulvio Sigurtà (tromba)
Gianluca Di Ienno (pianoforte)
Giulio Corini (contrabbasso)
Alessandro Rossi (batteria)

Progetto in quartetto, che vede la presentazione di un repertorio
nuovissimo formato essenzialmente da composizioni originali di Gianluca
Di Ienno, apprezzato side-man della scena italiana ed internazionale –
sia al pianoforte, sia su tastiere, sia su organo hammond – e leader di
diversi progetti a proprio nome, in duo, trio, quartetto e settetto
(formazioni che vedono la presenza di ospiti quali Bebo Ferra, Andrea
Dulbecco, Roberto Rossi, Marco Micheli, Mattia Cigalini, Mauro Negri).
Il quartetto, coadiuvato dalla presenza di Giulio Corini al contrabbasso
e Alessandro Rossi alla batteria, ospita il trombettista Fulvio Sigurtà,
artista apprezzato in tutta Europa, residente a Londra da oltre 10 anni,
che vanta prestigiose collaborazioni di taratura internazionale, oltre
che diverse incisioni per l’etichetta Cam Jazz.

FULVIO SIGURTA – Si diploma quindi in Tromba al Conservatorio “Luca
Marenzio” di Brescia sotto la guida del M° Sergio Malacarne nel 1998,
perfezionandosi poi in ambito classico con Louranne Malet (1°tromba
Opera di Parigi), Frank Pulcini (Epsilon Brass), Fracesco Tamiati
(1°tromba alla Scala di Milano). Inizia lo studio del Jazz ai seminari
di Nuoro nel ‘98 con Paolo Fresu (dove lo stesso anno vince una borsa di
studio), poi presso la “Scuola civica di Milano” dove ha studiato con
Emilio Soana e Franco Cerri. Nel 2003 si trasferisce a Boston grazie
alla borsa di studio del Berklee College of Music nel 2004 ottiene il
diploma in jazz presso il conservatorio di Brescia e nel 2005, grazie ad
un’ulteriore borsa di studio ottiene il Master con distinction presso la
Guildhall School of Music and Drama di Londra , citta’ dove attualmente
risiede. Collabora fin da giovanissimo a diversi gruppi di musica
leggera (a 16 anni la sua prima collaborazione con un giovanissimo Mauro
Ottolini) suonando funk, ska e reggae – ma già la passione per il jazz è
forte. Le sue prime collaborazioni nel jazz, infatti, lo vedono al
fianco di jazzisti bresciani quali (tra gli altri) Angelo Peli e Roberto
Soggetti, in seguito ha la possibilità di suonare e ascoltare un altro
jazzista bresciano di rilievo internazionale: Sandro Gibellini. L’anno
2007 segna un punto di volta nella carriera di Fulvio Sigurtà sia in
Italia che in Inghilterra. A Londra ha l’opportunità di incedere per la
Cam Jazz un importante disco con la Guildhall Big Band e John Taylor, in
Italia entra a far parte del nuovo progetto di Gianni Coscia insieme con
Dino Piana e Enzo Pietropaoli con i quali incide Frescobaldi per noi,
una rilettura in chiave jazz di alcune importanti pagine di Girolamo
Frescobaldi. A questi due eventi seguiranno una serie di
importanticollaborazioni italiane a partire dalla Unknown Rebel Band del
pianista Giovanni Guidi al gruppo Susaphonix di Mauro Ottolini, la
Broken Band di Andrea Lombardini, il progetto multimediale a Umbria Jazz
winter 2009 con Enzo Pietropaoli sui filmati di Massimo Achilli, le
numerose esibizioni con la compagnia di danza Lyria diretta da Giulia
Gussago fino alla più recente collaborazione con Paolo Damiani con il
quale incide il disco Pane e Tempesta per l’etichetta Egea. Anche sul
piano dei progetti personali il 2007 segna un punto di svolta con
l’uscita del disco Conversations in duo con il chitarrista Federico
Casagrande. In Inghilterra oltre alle varie collaborazioni come session
man, è da ricordare l’importante collaborazione con il gruppo Nostalgia
77 con il quale, tra i vari dischi, avrà la possibilità di incidere con
Keith e Julie Tippett. Numerosi le collaborazioni per le etichette
Impossible Ark , Tru Thoughts e Bongo Records tra i cui progetti vanno
citati Examples of Twelves, Lizzy Parks, Sara Mitra, The Rhythmagic
Orchestra, Skeletons, Prince Fatty. Fulvio Sigurtà ha avuto modo di
esibirsi in alcuni tra i più importanti festival e rassegne
internazionali, tra i tanti: Siria, Umbria, Glastonbury (UK), Venezia,
Val di Fiemme, Lake Balaton, S.Pietroburgo, Londra, S.Sebastian (ES),
Cress (Fra), Roma, Milano, Torino, National Potrait Gallery (London).
Nel 2011 inizia il suo rapporto di collaborazione con la prestigiosa
etichetta Cam Jazz, che produce per Sigurtà albume che destano
attenzione della critica: “House Of Cards” (2011), “Through the Journey”
(2012), “SPL” (2013). Inoltre nel 2012 vince il premio come Miglior
Nuovo Talento nel referendum italiano del Top Jazz.

GIANLUCA DI IENNO – Inizia gli studi musicali a soli 3 anni, su di un
Elka, un organo elettronico presente in casa, spinto dal padre, e
soltanto qualche anno più tardi intraprende lo studio del pianoforte. A
11 anni ottiene il Attestato di Studi su Organo Elettronico e Tastiere
rilasciato dal C.D.M.I. di Ancona; più tardi ottiene il compimento
inferiore (di pianoforte principale) presso il conservatorio “U.
Giordano” di Foggia. Attorno ai 13 anni di età, ha modo di partecipare e
vincere alcuni concorsi e premi all’organo elettronico: Primo Premio
Città di Pescara e due volte Primo Premio Giovani Musicisti Città di
Recanati. Inizia gli studi del Jazz sotto la guida del Mastro Franco
D’Andrea ed integra il proprio percorso di studio con seminari, clinics
o lezioni individuali tenute da John Taylor, Kenny Werner, Fred Hersch,
Scott Colley, Dave Liebman, Palle Danielsson, Barry Harris, Phil
Markowitz, Bob Mintzer, Larry Goldings, Sam Yahel. Ha conseguito con il
massimo dei voti (10/10) l’Alto Perfezionamento in Pianoforte Jazz
presso il C.P.M. di Milano sotto la guida del maestro Franco d’Andrea ed
ottenuto, con il massimo dei voti e lode la Laurea di 1° livello in
Musica Jazz presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Ai Seminari
Internazionali di Siena Jazz ottiene la borsa di studio al merito per i
seminari St. Louis Roma. Tra i riconoscimenti in ambito jazz vanno
menzionati il premio il Premio Internazionale Massimo Urbani 2007, il
primo premio con il proprio trio al premio Nuovi Talenti Jazz 2008
indetto dal Jazz Club Bergamo e la partecipazione come finalista al
Premio delle Arti 2009.

Il suo primo disco da leader, “These Days”, registrato con Alex Orciari
al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria, con ospiti Bebo Ferra e
Simona Parrinello (Abeat, 2013), riceve diverse recensioni positive da
parte della critica specializzata, tra cui Jazz Convention e Musica
Jazz. Di prossima pubblicazione è il suo secondo disco da leader che
prenderà il titolo “Shifting Thoughts” e sarà pubblicato sempre da
Abeat; Keys Trio – questo il nome della formazione – è un progetto
originale, con Massimiliano Milesi al sax tenore e soprano e Alessand0ro
Rossi alla batteria, imperniato sul timbro di macchine analogiche ed
elettronica, i cui brani lasciano intravedere suoni caratteristici della
musica dub e trip hop, non disdegnando il rimando ad echi timbrici degli
anni 80 e 90. Tra gli altri progetti originali è in essere il piano-duo
con la pianista classica e talento del pianoforte Hanna Shybaieva,
progetto che prende il nome di Pianologues: il progetto è stato
presentato nel 2014 e 2015 in una serie di concerti tenutisi ad Utrecht
(nella rassegna De Bovenkamer), L’Aia in Olanda, a Milano, e nella bella
cornice dell’Aula Del Quattrocento a Pavia. Un recente progetto, che ha
all’attivo la resentazione con annessa registrazione dell’EP Live in
Santa Maria Gualtieri e una recensione positiva per Jazz It è il
progetto dBus; il progetto, promosso da Pavia Musica, prende in prestito
alcuni aspetti peculiari alla composizione dei “jazzisti impressionisti”
(quali Monk, Ellington, Evans, Davis) ed alcune timbriche specifiche
della musica di fine ottocento per strutturarla attraverso un’ottica
personale e contestualizzarla in un panorama attuale.

Ha avuto possibilità di esser parte di progetti o collaborazioni, sia al
pianoforte che all’organo hammond, con Franco Ambrosetti, Fabrizio
Bosso, Paolo Fresu, Mattia Cigalini, Rosario Giuliani, Max Ionata, Bebo
Ferra, Randy Brecker, Perico Sambeat, Giovanni Falzone, Mauro Negri,
Tino Tracanna, Fabrizio Sferra, Andrea Dulbecco, Stefano Bagnoli, Nicola
Angelucci, John O’Gallagher, Byron Landham, Bjørn Solli, Yuri Goloubev,
Asaf Sirkis, Gianni Cazzola, Max Furian, Ada Rovatti, George Robert,
Mark Nightingale, Tony Arco, Attilio Zanchi, Alessio Menconi, Sandro
Zerafa, Dino Rubino, Marco Micheli, Emilio Soana, Ferdinando Farao,
Paolo Pellegatti, Lucio Terzano, Stefano Senni, Simone Guiducci ed
altri. Ha avuto possibilità di esibirsi, attraverso il progetto legato
agli istituti italiani di cultura all’estero Pavia Jazz Orchestra, in
importanti teatri e club all’estero tra cui Kamani Auditorium a New
Dehli, Mazda Hall di Pune (Mumbay), Auditorium Istituto di Cultura
Italiana a Casablanca e Teatro Mohammed V di Rabat (Marocco), Savoy
Theathre ad Helsinki, Recoleta Cultural Center di Buenos Aires,
Auditorio Diego De Torres di Cordoba e Radisson Hall in Montevideo. Tra
le altre esibizioni in ambito internazionale vanno ricordate la rassegna
Une Eté à Bourges (FR, con Pietro Nobile e Nicola Oliva), i concerti a
San Francisco, Sausalito e Oakland (con Heather Lauren 5tet), Heliogabal
(Barcellona) e Jazz Club Girona (con Barenghi-Di Ienno 4tet), Book Of
Jazz (Bucarest, con Keys Trio), Utrecht rassegna BovenKamer e L’Aia (con
Pianologues), Jimmy Glass Valencia, Jazz Club Padova e AMR di Ginevra
(con Pianca-Gallagher Quartet); in Slovenia, a Capodistria, dove
registra il concerto live nella trasmissione Jazz in Jaz di Radio Koper
(con Alex Orciari, David Morgan e Lenart Krecic). Tra i festival
italiani in cui si esibisce vanno annoverati European Jazz Expo
Cagliari, Torino Jazz Festival 2012 e 2014, Pozzuoli Jazz Festival,
Napoli Jazz Winter, Otranto Jazz Festival, Nuoro Jazz Festival, MI-TO
Settembre Musica, Bergamo Jazz Festival, Piacenza Jazz Festival, Eddie
Lang Jazz Festival, Locomotive Jazz Festival, Bicentenario Schumann
Chopin al Verdi di Milano, Ritmo Delle Città Milano, Bia Jazz, Ah-Um
Festival Milano, Ortigia Jazz, Padova Jazz Festival, Casa Del Jazz di
Roma, Villa Celimontana Roma, Blue Note Milano. Tra i crediti in ambito
artistico, vanno menzionante le incisioni con i progetti Astrea di
Mattia Cigalini (con Nicola Angelucci, edito Cam Jazz, 2015), Voltage di
Bebo Ferra (con Nicola Angelucci, edito Abeat 2016), Sophisticated Lady
di Camilla Battaglia Trio (Cofanetto in CD doppio, Tribute To Billie
Holiday, Dodicilune, 2015), Nicola Angelucci Changes (assieme ad Andrea
Dulbecco e Paolo Recchia; con ospiti speciali Fabrizio Bosso e Max
Ionata), Simona Parrinello Con Alma (con Marco Micheli e Alessandro
Rossi, edito per l’etichetta olandese Dot Time Records, 2016), Specs
People di Bebo Ferra (Tuk Music, 2012), Stefano Bagnoli Other Side Trio
(con Francesco Patti, Ultrasound 2015), Max Furian L’Equilibrista
(incisione con ospiti speciali Randy Brecker, Horacio El Negro, Bebo
Ferra, Ultrasound 2012) e Giovanni Falzone (nelle formazioni Elektris
Trio e Liner Trio).

Alcune recensioni

“Un florido impasto sonoro, dal registro diversamente timbrico,
un’ininterrotta invenzione lessicale che incorpora, rileggendoli,
Debussy, Duke Ellington e Herbie Hancock, nonché una certa propensione
alla sperimentazione formale sono i tratti distintivi dell’ensemble,
guidato dal pianista Gianluca Di Ienno, che ieri sera ha presentato sul
palco di Santa Maria Gualtieri a Pavia “dBus Project: il jazz guarda a
Debussy”, progetto originale dalle dinamiche cangianti. A fianco di Di
Ienno, Marco Rottoli (contrabbasso), Alessandro Rossi (batteria),
Massimiliano Milesi (sax tenore e soprano), Nicolò Ricci (sax tenore),
Andres Villani (flauto) e Roberto Rossi (trombone).” – Antonino Di Vita
su dBus Live in Santa Maria Gualtieri – JAZZIT Online

“Di Ienno ha un fraseggio chiaro, aperto, solare, ed un’interessante
verve compositiva, che si avvantaggiano della buona prestazione della
ritmica…” – Vincenzo Fugaldi per Musica Jazz, 2014

“…Il brutale uniformarsi a stili e stilemi, perlopiù acchiappati al volo
oltreoceano o nei pressi dei fiordi, rischia di far stendere sul letto
di Procuste il giovane jazz suonato dagli italiani, diviso tra muscoli e
pensatori ad hoc. Gianluca Di Ienno e accoliti fanno attenzione a non
cadere nel pozzo delle ovvietà, semplicemente (detta così sembra un
nonnulla) affidandosi alla loro testa e a degli arti ben allenati…” –
Alceste Ayroldi su These Days per Jazzitalia

“Gianluca Di Ienno (…) é anche un compositore con idee efficaci che ha
messo a frutto nel suo These Days, interessante e raffinato disco in cui
esordisce da leader…” – Flavio Caprera per Jazz Convention, 2014