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Il Due Laghi Jazz Festival, tra colline moreniche, laghi, castelli e, all’ombra della Sacra di San Michele, compie, con l’edizione 2018, il suo primo “quarto di secolo”, coinvolgendo, accanto alla Città di Avigliana, i territori limitrofi di Almese e Condove. Un notevole traguardo per la manifestazione – promotrice e nucleo strategico del network regionale Piemonte Jazz, brand d’eccellenza di un territorio ricco d’arte e cultura – che, per celebrare la sua 25a edizione, presenta un’intensa settimana di musica, con un programma d’eccezione.
Fra gli eventi di spicco in Piazza Conte Rosso, il ritorno sul palco centrale di due “guests of honour”, due straordinari musicisti amici del Festival. Tra i più grandi artisti del jazz contemporaneo, il trombettista Tom Harrell, sarà l’ospite d’onore del quartetto all star diretto da Luigi Tessarollo e dal sottoscritto – con Aldo Zunino al contrabbasso e Greg Hutchinson alla batteria, venerdì 31 agosto.
L’altro momento celebrativo dell’anniversario è costituito, sabato 1 settembre, dal ritorno dell’Italian Sax Ensemble, formazione che esordì proprio ad Avigliana, con un progetto esclusivo presentato in una delle prime edizioni; ospite del gruppo il grande trombettista Dusko Gojkovic, Cavaliere delle Arti in Serbia, sua patria natale, noto come uno tra i musicisti europei più importanti sulla scena mondiale. New entry della manifestazione, il newyorkese Joe Magnarelli, tra i principali trombettisti internazionali della scuola hard bop contemporanea. Joe approda al Festival giovedì 30 agosto accompagnato dal quartetto Ferri-Thomas-Caps-Adams.
Il programma sarà completato, venerdì 24 agosto, dal concerto di apertura, in Almese, del quintetto “French’ment Jazz”, guidato dalla vocalist d’oltralpe Kristin Marion che presenta e interpreta, in lingua francese, un repertorio di standard e brani originali composti dalla stessa artista. Sabato 25, presso il Giardino delle Donne, in Piazza Conte Rosso ad Avigliana, ascolteremo uno tra i più affermati giovani vocalist italiani, Walter Ricci con il suo organ trio che aprirà la sezione del Festival dedicata alla didattica – quest’anno, infatti, dal 25 al 28 agosto, il Festival ospiterà i laboratori sulla voce “The Art of Jazz Voice”, proposti da Walter Ricci ed Elisabetta Prodon -, con saggio finale degli allievi nella sera di martedì 28, sempre presso il Giardino delle Donne. Mercoledì 29 agosto, la manifestazione si sposterà a Condove, con il concerto della JCT Big Band diretta da Valerio Signetto. Aperitivi musicali e jam session notturne, accenderanno e concluderanno le notti jazz della Valle, mentre la mostra fotografica “25th Anniversary – The Avigliana Jazz Legacy” documenterà, in Santa Croce, i momenti salienti di questi indimenticabili anni di grande Jazz.
Fulvio Albano
Direttore artistico
Trombettista e compositore, direttore artistico del Festival Jazz di Chamoisic, Giorgio Li Calzi è la scelta dell’assessore alla Cultura del Comune di Torino Francesca Leon per guidare la prossima edizione primaverile del Festival Jazz di Torino.
Dal comunicato stampa del Comune: «I grandi eventi cittadini possono acquisire un’importante funzione di sostegno al radicamento delle attività culturali permanenti presenti da anni in città». «Per questo -afferma Francesca Leon- crediamo sia necessario passare da una concezione di evento estemporaneo con ricadute limitate nel tempo a una che veda l’evento come pietra miliare di tutte le attività che si svolgono nell’arco dell’anno».
Il nuovo direttore sarà affiancato da un gruppo di lavoro il cui compito sarà approfondire la conoscenza dei meccanismi di produzione e fruizione del jazz e il territorio sociale e culturale cittadino. Sarà loro compito promuovere l’attività dei musicisti attivi a Torino per creare produzioni originali, favorire scambi internazionali, valorizzare le eccellenze artistiche del territorio, mettere in rete i jazz club stabili e residenti durante il festival e per tutto il resto dell’anno. Il gruppo si occuperà anche di ospitare organizzatori e direttori italiani e internazionali di eventi jazz, di porre attenzione alla comunicazione e instaurare rapporti di collaborazione con altri festival culturali e grandi eventi torinesi.
A nostro avviso, quanto proposto a suo tempo dal Consorzio PiemonteJazz.
La Via del Jazz
III Edizione
Piemonte Jazz e Jazz Club Torino presentano
THREE MUSICIANS – THREE CLUBS
JAZZ FROM NEW YORK CITY
In chiusura del percorso intrapreso sul territorio nel 2017 da Piemonte Jazz e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, La Via del Jazz, ci proietta idealmente da Torino a New York, con due appuntamenti imperdibili al Jazz Club Torino.
L’evento si fonda sull’incontro con tre musicisti che sono, al contempo, tra i più rappresentativi titolari di jazz clubs: il saxofonista Fulvio Albano, direttore artistico del Jazz Club Torino – club ospitante – e i newyorkesi Spike Wilner (Smalls Jazz Club) e Bill Saxton (Bill’s Place).
Il mese di novembre vedrà pertanto il JCT impegnato nella scoperta dei due locali newyorkesi, con i concerti di band guidate dai loro patron. I due spettacoli, grazie alla reputazione internazionale del Jazz Club Torino, offriranno l’opportunità di attivare sinergie e connessioni tra il Piemonte e New York.
Jazz clubs in NYC
Un filo rosso – il linguaggio del jazz più genuino e autentico -, avvicina e riunisce a New York una comunità che rappresenta il cuore del jazz mondiale, la grande fucina in cui si tramandano tradizioni, si mescolano e si elaborano nuove estetiche: il luogo in cui il jazz è da sempre protagonista. I club newyorkesi invitati si trovano geograficamente ai due estremi di Manhattan – nel Greenwich Village e a Harlem – e rappresentano due aree con caratteristiche, storia e peculiarità dissimili.
Jazz Club Torino, Mercoledì 8 novembre 2017, ore 21.30
– Introducing the Greenwich Village top jazz venue, the “SMALLS JAZZ CLUB”
Il primo appuntamento si terrà mercoledì 8 novembre con il quintetto SMALLS ALL STARS ON LIVE, in rappresentanza del celebre “Smalls” del Greenwich Village. Il quintetto è capitanato dal proprietario del club, Spike Wilner, al pianoforte, con Joel Frahm al sax, Ryan Kizor tromba, Tyler Mitchell al contrabbasso e Anthony Pinciotti alla batteria.
– La storia dello Smalls raccontata dal suo protagonista, Spike Wilner, ore 17,30
Il concerto sarà preceduto da un incontro sull’attività di fondazione e conduzione di un jazz club a New York con lo stesso Spike Wilner. (Ingresso libero e gratuito)
Jazz Club Torino, Mercoledì 29 novembre 2017, ore 21.30
– Introducing the top Harlem jazz club “BILL’S PLACE”
Il secondo appuntamento, mercoledì 29 novembre, vedrà protagonista un grandissimo saxofonista hard bop, Mr. Bill Saxton, altresì noto come “The Harlem Jazz King”. Saxton è oggi proprietario del club “Bill’s Place”. La sua band in tour, BILL SAXTON & MARCO DI GENNARO 4ET FEAT. DARRELL GREEN, schiera Bill Saxton al sax tenore, Marco di Gennaro al pianoforte, Vincenzo Florio al contrabbasso e uno tra i più richiesti drummer di NY, Darrell Green.
Attualmente Bill è l’unico jazzista nero nato a Harlem proprietario di uno spazio nel suo quartiere, in cui il puro jazz sia la sola attrazione. “The Bill’s Place” rappresenta la sua devozione nei confronti del jazz più autentico e genuino.
I due concerti inizieranno alle ore 21,30 – Ingresso € 15,00
SMALLS JAZZ CLUB
Smalls Jazz Club è stato fondato nel 1993, in uno scantinato nel cuore del Greenwich Village, da un ex sommergibilista, Mitchell “Mitch” Borden. La sua atmosfera era in contrapposizione con i più famosi club newyorkesi, compreso il vicino Village Vanguard; negli anni ’90 infatti, lo Smalls si è guadagnato la reputazione di “fucina dei nuovi talenti jazz di New York”. L’atmosfera era giovane e bohémienne e in quel periodo il locale era frequentato da musicisti come Ehud Asherie, Ari Hoenig, Kurt Rosenwinkel, Avishai Cohen, Guillermo Klein, Noah Becker, Omer Avital, Mark Turner, Zaid Nasser, Avishai Cohen, Michael Weiss, Sacha Perry, Jason Lindner, e Tommy Turrentine. Il pianista di casa era Frank Hewitt.
L’aumentare delle difficoltà finanziarie, provocate dalla crisi di presenze post-11 settembre, costrinse Borden a chiudere nel 2003. I concerti di Smalls si trasferirono così in una sala da biliardo lì accanto, il Fat Cat Club. Dopo una parentesi dedicata alla musica brasiliana, lo Smalls venne riaperto da Borden e dai suoi collaboratori – i musicisti Michael “Spike” Wilner e Lee Kostrinsky -, all’inizio del 2006. Molto frequentato dai giovani, il club è diventato un punto di riferimento per il jazz targato NY. Tutti i concerti sono trasmessi in diretta sul sito del club e sono disponibili in replay per gli abbonati, i cui contributi supportano non solo il club ma anche i musicisti. Il nuovo club ha ospitato artisti come Bruce Barth, Seamus Blake, Peter Bernstein, Jimmy Cobb, Steve Davis, Joel Frahm, Kevin Hays, Ethan Iverson, Jazz Incorporated (Jeremy Pelt, Anthony Wonsey, Louis Hayes), David Kikoski, Ryan Kisor , Bill Mobley, Tim Ries, Jim Rotondi e Neal Smith. Johnny O’Neal, che avremo la possibilità di ascoltare nuovamente al JCT il 14 dicembre prossimo, è oggi il pianista residente allo Smalls.
Smalls Jazz Club
183 W 10th St, New York, NY 10014, Stati Uniti
Phone +1 646-476-4346
C’è un filo, neanche troppo sottile, che unisce musicisti, gestori di impianti sportivi e presidenti di associazioni. Sono categorie professionali che difficilmente possono contare sulla tutela e sulla sicurezza di un sistema di welfare, in grado di garantire assistenza sanitaria e infortunistica. Se ne è parlato il 29 settembre scorso, durante i lavori di una tavola rotonda organizzata dal Consorzio PiemonteJazz e da ANCoS Torino, in collaborazione con il Centro medico della SUISM dell’Università di Torino.
I lavori di Jazz Sport & Welfare, introdotti dal presidente di ANCoS Torino Renato Rolla, hanno preso le mosse dalla ricerca Vita da Artista, realizzata da SLC Cgil e Fondazione di Vittorio: numeri alla mano -dicono dal sindacato- in Italia solo il 4% dei 130mila lavoratori dello spettacolo ha un contratto a tempo determinato e un lavoratore su due vive con meno di 5.000 euro all’anno. Cifre che non si distaccano troppo dal “giro d’affari” di una polisportiva o di un associazione culturale. Realtà, queste ultime, alle prese dal 2 agosto di quest’anno con i primi decreti attuativi della legge 106/2016, meglio conosciuta come Codice del Terzo Settore. «Si è capovolto il mondo -ha detto in apertura del suo intervento il segretario di UGIS (l’Unione dei Gestori di Impianti Sportivi) Michele Amerio- al punto che la parola welfare in questo ambito sembra sempre più inadeguata». Destano più d’una perplessità i nuovi obblighi cui dovranno adeguarsi le associazioni no profit, dalla rendicontazione delle spese alla tracciabilità dei registri, all’ingresso nelle strutture di nuove professionalità come commercialisti e revisori contabili. «Il consorzio che, ad esempio, si occupa di musica e di musicisti jazz viene ora definito “rete” -spiega Amerio- e dovrà provvedere al più presto a dotarsi di un consulente che faccia un controllo sulle attività svolte negli ultimi cinque anni, per esser sicuro di poter giustificare e motivare non solo le spese sostenute, ma anche le decisioni prese durante le assemblee». Dubbi anche sul futuro delle imprese sociali, i cui benefici -per obblighi e normative a cui attenersi- rischiano di venire notevolmente ridimensionati, se non addirittura annullati, dal nuovo Codice. Servirà tempo per capire se in un prossimo futuro sarà ancora conveniente costituire un’associazione senza fine di lucro o fare un’impresa sociale.
Il Governo si è infatti riservato bel 18 mesi per pubblicare tutti i decreti attuativi della 106/2016 e per spiegare i 104 articoli.«Sempre che -ha aggiunto ancora Amerio- le elezioni della prossima primavera non cambino le priorità nell’agenda del governo che verrà».
All’Osteria Rabezzana, ogni primo mercoledì del mese, un concerto in collaborazione con Piemonte Jazz, e al giovedì eventi speciali. Il programma aggiornato sul sito del locale. http://www.osteriarabezzana.it/news-eventi/
L’Osteria Rabezzana nasce il 12 novembre del 2016, ma in realtà un’osteria con quel nome esisteva già a Torino, nel 1930 circa, in piazza Carignano.
Oggi come allora, la cucina si caratterizza per la tradizione e la stagionalità:per i sapori semplici e l’utilizzo di materie prime di qualità.
Per l’essenzialità, in sostanza.
Ad ogni stagione cambia il menù, ogni settimana si scoprono diversi sapori, ogni giorno si gustano nuovi piatti.
Questo mercoledì, il Doctor Jazz Quartet.
DOCTOR JAZZ QUARTET
Il batterista-medico Giorgio Diaferia si ripropone sulla scena jazzistica italiana con una nuova formazione e un repertorio di standard del jazz con brani originali caratterizzati dalla grande notorietà e dalla frequente ed intensa pulsazione.
Allievo di Enrico Lucchini, Diaferia ha partecipato a seminari con Bruno Biriaco, Daniel Humair, Al Levitt, per poi suonare e registrare negli anni ’80 e ’90 a fianco di musicisti, come Bob Porcelli, Johnny Griffin, Art Farmer, Slide Hampton, Tiziana Ghiglioni, Gianni Negro, Piero Leveratto, Aldo Rindone ed altri, esibendosi in numerosi jazz festival italiani. È uno dei quattro fondatori del Consorzio Piemonte Jazz.
Guido Canavese è docente alla Scuola Civica Jazz di Torino e, insieme a Gianpiero Lo Bello e Piero Cresto Dina, vanta prestigiose collaborazioni professionali con musicisti di fama internazionale.
FORMAZIONE
Gianpiero Lo Bello, tromba e flicorno
Guido Canavese, pianoforte
Piero Cresto Dina, contrabbasso
Giorgio Diaferia, batteria
MENÙ
Salumi, pecorino e pinzimonio
Risotto al radicchio e taleggio
Spezzato di capicollo di maiale alla birra e miele con polenta taragna alla piastra
Tortino di mandarini tardivi fiasconara su vellutata di cioccolato fondente
Vino, acqua e caffè
Quota di partecipazione: 30 euro
Dopo le 22 si potrà partecipare al concerto con una degustazione al prezzo di 12 euro (un calice di vino accompagnato da salumi, pecorino e pinzimonio). In questo caso non è assicurata la possibilità di sedersi a un tavolo nella sala del concerto.
composto da Gianpiero Lo Bello (tromba), Giorgio Diaferia (batteria), Piero Cresto Dina (contrabbasso), Guido Canavese (pianoforte).
Il Consorzio Piemonte Jazz continua il suo percorso di promozione delle iniziative dedicate al jazz piemontese presentando il Piemonte Jazz Festival 2017. Appuntamento lunedì 26 giugno al Circolo dei Lettori di Torino.
Il Piemonte Jazz Festival è una innovativa formula di festival jazz regionale e si caratterizza per essere il primo esperimento di direzione artistica collettiva e coordinata, capace di mettere a frutto le esperienze maturate in Piemonte e di collegare le attività del territorio in una federazione di iniziative a beneficio degli appassionati di jazz. Il Festival mette in rete i molteplici eventi esistenti sul territorio, con la creazione di un sistema del jazz piemontese che si riconosce in un brand d’eccellenza in grado di promuovere e valorizzare -insieme ai talenti musicali- le attività produttive, le bellezze paesaggistiche, il patrimonio eno-gastronomico e museale regionale.
Il PJF è stato inaugurato dal Foundation Day di sabato 8 aprile, con il concerto del Don Menza Quartet al Jazz Club Torino e proseguirà lungo tutto l’arco dell’anno sul territorio della regione, comprese alcune puntate oltre confine, coinvolgendo le iniziative dei soci e proponendo nuovi appuntamenti di livello internazionale. A identificare le iniziative del PJF il nuovo logo disegnato appositamente dal Maestro Ugo Nespolo.
Gli appuntamenti diffusi del cartellone del PJF saranno anche occasione per un confronto sul tema del welfare dei musicisti. Una ricerca realizzata da SLC CGIL e Fondazione di Vittorio ha infatti evidenziato che solo il 4% dei 130mila lavoratori dello spettacolo ha un contratto a tempo determinato e un lavoratore su due vive con meno di 5.000 euro all’anno.
Il cartellone del Piemonte Jazz Festival e le iniziative a sostegno del welfare dei lavoratori del mondo dello spettacolo saranno illustrate nel corso di una conferenza stampa in programma
lunedì 26 giugno 2017 alle ore 18
al Circolo dei Lettori di Torino
via Gianbattista Bogino, 9
Partendo dagli anni ‘50, si narra infatti la storia dei jazzisti di colore che, lasciati gli States, si trasferirono in Europa raggiungendo Torino direttamente da Parigi, trasformando da miti musicali ad uomini in “carne ed ossa”.
Un gruppo di musicisti e appassionati di jazz che hanno suonato o frequentato lo Swing club capitanati da Giorgio Bartolucci e da un giovane batterista jazz, Ruben Bellavia, unendo passato e futuro del Jazz, ci guidano all’incontro dei più variopinti personaggi (oltre una trentina gli intervistati) cercando di far vivere e respirare ancora una volta lo spirito dello Swing Club. Grazie alle preziose testimonianze di alcuni dei più rilevanti interpreti dell’epoca – tra cui Pupi Avati, Tullio De Piscopo, Enrico Rava, Dino Piana, Piero Angela e Franco Cerri – si ripercorre uno spaccato sociale ricco di aneddoti, stili e sperimentazioni, quasi un pretesto per raccontare il contesto storico, politico e sociale nella Torino industriale di quegli anni. Un confronto che non si limita alla memoria di un’epoca, ma giunge fino ai giorni nostri.
Compro Oro sarà distribuito a Torino nella sala I fratelli Marx a partire dal 29 ottobre e, a seguire e su richiesta, negli altri cinema italiani o festival e rassegne interessati ad ospitarlo. Dai primi di novembre sarà scaricabile dalla piattaforma on demand www.ownair.it Maggiori informazioni sul sito: www.swingclubtorinofilm.it
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