NANCY locandina

Sabato 27 febbraio alle ore 21,30 un evento speciale al Biella Jazz
Club, la cantante milanese Silvia Fusè per la prima volta sul palco di
palazzo Ferrero.
Apprezzatissima voce nell’ambiente musicale milanese, Silvia Fusè si
presenta a Biella accompagnata da musicisti d’eccezione, Carmelo Isgrò
al basso e Walter Calafiore al sax, la ritmica biellese con Massimo
Serra alla batteria e Max Tempia al pianoforte.
SILVIA FUSE’: Dal 1995 milita in diverse formazioni Soul e Jazz. E’ voce
solista dei Dirotta su Cubadurante il tour 2003/2004 e nel singolo
“legati e liberi”. Collaborazioni con Mario Biondi,Ron, Baccini, Daniele
Stefani, Biglietti Falsi, Gamba de Legn, Mario Fargetta, Pap’s and Scar,
Ronnie Jones, Tom’s Family (con i maggiori turnisti italiani) e in TV
CrozzaItaliaLand (La7 – 2011 e 2012), Saturday Night Live (Italia 1-
2010 e 2011) e nella tournée teatrale Ti ricordi il Varietà (Teatri
Manzoni e Carcano- Milano, Roma, Bologna e tournée in tutta Italia). Ha
frequentato seminari di specializzazione di tecnica vocale di Voicecraft
(I e II livello) e di gospel con Wayne Ellington e Jason Thompson (USA e
UK). Silvia Fuse’ il 19 Settembre 2013 pubblica il singolo “Just a Girl
in Town” che anticipa il suo primo disco solista “Heavenly Love», uscito
nel 2013.
Dalla collaborazione con Max Tempia e Walter Calafiore nasce spontanea
la voglia di misurarsi su un terreno più “jazzy” , così prende forma il
progetto “Songbook”, una raccolta di brani conosciuti che tutti amano
ascoltare e la grande capacità e sensibilità vocale di Silvia completano
le esecuzioni.
Il repertorio spazia dai grandi standard di Porter e Gershwin ai grandi
classici italiani, insomma un repertorio molto piacevole per un concerto
imperdibile.
Al basso uno dei più importanti bassisti italiani, Carmelo Isgrò.
Insegnante presso la scuola bielles”Sonoria”, ha accompagnato i grandi
nomi del pop italiano come Adriano Celentano, Anna Oxa, Fiorello, Patty
Pravo, Mia Martini, Antonella Ruggero, Ron, Dolcenera, Umberto Tozzi,
Cristiano De Andrè, Mietta, Dirotta su Cuba.
Ha partecipato a diverse edizioni del Festival di SanRemo e ha inciso
molti album con altrettanti artisti. Nell’ambito jazzistico è
considerato tra i migliori contrabbasisti italiani e vanta moltissime
collaborazioni.
Un altro grande concerto al Biella Jazz Club nell’anno del
cinquantenario, in programmazione a marzo il Concerto di Gala 2016 al
Teatro Sociale con la Banda Musicale G. Verdi diretta da Massimo Folli
che vede come ospiti la “ZagoBoogie Band”, l’orchestra del Maurizio
Costanzo Show e il clarinettista olandese Leon Bosch

Gianni Cazzola LKV

 

 

Un graditissimo ritorno per un grande amico del Biella Jazz Club, uno
dei più importanti nomi del jazz italiano e internazionale: Gianni Cazzola.
Alle ore 21,30 sul palco di Palazzo Ferrero con il nuovo progetto
“Standard Trio” accompagnato da Alberto Bonacasa al pianoforte e Roberto
Piccolo al contrabbasso.
Uno tra i più importanti batteristi al mondo, il simpatico Gianni,
ritorna al Biella Jazz Club , scena che l’ha visto protagonista
parecchie volte nell’arco dei cinquant’anni del sodalizio biellese.
Vera e propria leggenda vivente rimane trai capisaldi del jazz italiano,
uno di quelli che l’ha fatto diventare grande e riconosciuto a livello
mondiale.
Da 50 anni sulla scena jazzistica, Gianni Cazzola è il batterista
italiano più rappresentativo del linguaggio
swing e del be bop. Durante la sua carriera, Gianni ha sempre
collaborato con musicisti più giovani,
cercando di trasmettere la sua esperienza, energia e sopratutto il suo
grande swing.
Si presenta al Biella Jazz Club con Simone Daclon al pianoforte e
Roberto Piccolo al contrabbasso e proporranno
un tributo a due grandi compositori: Duke Ellington e Thelonious Monk.
Un grande ritorno a Palazzo Ferrero dell’esuberante batterista che ha
scritto il proprio nome nella leggenda del jazz italiano e
internazionale. La sua è una storia incredibile che pochi musicisti
hanno e a ogni concerto la storia di Gianni Cazzola si rinnova
riscrivendo un nuovo capitolo di una lughissima carriera.
Il Biella Jazz Club è grato a Gianni per la decennale amicizia che lega
l’associazione al grande musicista e ricorda al pubblico biellese
l’unicità dell’evento nell’anno del cinquantenario.
Da sottolineare anche l’evento speciale di Sabato 27 febbraio, “Songbook
vol.1” , con la bravissima cantante milanese Silvia Fusè, Carmelo Isgrò
al basso e Walter Calafiore al sax, accompagnati per l’occasione da
Massimo Serra e Max Tempia.

Gianni Cazzola
Nato a San Giovanni in Persiceto (Bo) nel 1938. E’ considerato da oltre
50 anni uno dei più dotati batteristi
italiani. Debutta nel ’57 con il gruppo di Franco Cerri. Nel ’58 entra
nel gruppo di Basso – Valdambrini, in
seguito come freelance accompagna Billie Holiday, Dexter Gordon, Chet
Baker, Johnny Griffin, Charlie
Mariano, Art Farmer, Don Byas, Joe Venuti, Pepper Adams, Red Rodney, Ira
Sullivan, Kay Winding, Jimmy
Owens, Lee Konitz, Gerry Mulligan, Bob Berg, Curtis Fuller, Joe Farrel,
Tommy Flanagan, Jimmy Woode,
Phil Woods, Ray Brown, Clark Terry, David Liebman, Mauro Slaviero,
Massimo Faraò, Antonio Faraò, Carlo
Atti, Steve Grossman, Steve Lacy, Sheyla Jordan, Hellen Merrill, Nancy
King, Rachel Gould, Carl Fontana,
Harry Sweet Adison, Benny Golson, Clifford Jordan, Eddie L. J. Davis,
Horace Parlan, Massimo Urbani,
Larry Nocella, Sharah Vaughan, Eddie Gomez, Tom Kirkpatrik, Charles
Bowen, Franco Ambrosetti, Luigi
Bonafede, Salvatore Bonafede, Gene Bertoncini, Barney Kessel, Garrison
Fewel, John Stowell, Steve Gut,
Paolo Fresu, Enrico Intra, George Garzone, Jerry Bergonzi, Donald
Harrison, Buddy Collette, Tiziana
Ghiglioni, Mario Rusca, Tom Harrell, Al Cohn, Giorgio Gaslini, Guido
Manusardi Gianluigi Trovesi, Franco
D’Andrea e tanti altri.
Ha insegnato nei corsi di jazz del Conservatorio di Milano. Ha
partecipato a numerosissimi festivals e
concerti, suonando fra l’altro in Cecoslovacchia, New York, San
Francisco, Colonia, India, Polonia,Camerun,
Francia, Svizzera, Canada, Austria, Jugoslavia e al Festival di Nizza
con “Italian All Stars. Nel 1992 inizia a
collaborare con Dado Moroni in trio con Rosario Bonaccorso
(contrabbasso). Il Trio incide un disco “What’s
New” Per la Splasc(h). Sempre nel ’92 nasce un progetto ideato insieme
ad altri 5 giovani e splendidi
musicisti: Roberto Rossi (trombone), Piero Odorici (sex ten – sopr.),
Giampaolo Casati (tromba), Marcello
Tonolo (piano), Piero Leveratto (contrabbasso). Il Nuovo Sestetto
Italiano registra un CD per la Penta
Flowers dedicando la musica ad un grande della batteria afro americana:
Art Blakey. Partecipa nel luglio
1993 a Umbria Jazz rappresentando l’Italia per le radio europee.

Ieri sera è andata in onda la puntata di Antropos, condotta da Antonella Frontani, dedicata al Consorzio Piemonte Jazz. Appuntamento per la replica domenicale ore 12 Quartarete Ch 11 (Dgt) e dalla prossima settimana anche su Teleambiente (lunedì ore 00.20, martedì ore 1.00, mercoledì ore 7.00, giovedì ore 17.30, venerdì ore 22.30, sabato ore 10.40, domenica ore 10.30) Ch 78 (Dgt Roma, Napoli, Pescara, Perugia) Ch 218 (Dgt Milano).

 

Ospiti per questa nuova puntata di Antropos, Fulvio Albano, Vice-presidente del Consorzio Piemonte Jazz, e Diego Borotti, Tesoriere del Consorzio Piemonte Jazz, per parlare di una nuova realtà che si occupa di fare circuito in Piemonte attraverso le varie realtà del territorio rivolte al jazz, come le associazioni, i jazz club, i festival, oltre alle attività didattiche orientate allo studio e all’approfondimento del jazz e delle arti connesse.

Il Consorzio Piemonte Jazz è nato nel 2014 è ha ottenuto il sostegno del Mibact proponendosi come “sistema” del Jazz del Piemonte, promuovendo con il proprio marchio, a livello nazionale e internazionale, la rete degli operatori attivi sul territorio e valorizzando collateralmente il patrimonio culturale, paesaggistico, enogastronomico e produttivo della nostra regione.

Appuntamento a mercoledì 17 febbraio ore 21 su Quartarete tv ( Ch Dgt 11). Conduce la giornalista Antonella Frontani.

Martedì 16 Febbraio alle ore 21,30 salgono sul palco di Palazzo Ferrero
tre grandissimi musicisti, il pianista Fabio Giachino, il trobettista
Fabrizio Gaudino e il contrabbassista Davide Liberti
Il trio Gaudino\Giachino\Liberti propone una rivisitazione di standards
appartenenti al repertorio jazzistico tradizionale.
L’ assenza della batteria conferisce al trio una sonorità
particolarmente calda e intensa.
Il feeling e l’ interplay tra i musicisti si traduce in una performance
densa di momenti di grande energia e swing.

Fabio Giachino è risultato primo in tutti i maggiori premi italiani a
livello Internazionale e Nazionale: Premio Internazionale Massimo Urbani
2011, Premio Nazionale Chicco Bettinardi 2011, Revelation of the year
2011 (JazzUp Channel) ed è stato in’oltre votato tra i primi 10 pianisti
italiani nei “JazzIt Awards” 2013, 2012 e 2011 secondo il referendum
della rivista JazzIt. In’oltre, numerosi sono i riconoscimenti ottenuti
dal trio tra cui il recente inserimento tra i primi 10 gruppi italiani
secondo il referendum popolare “JazzIT Awards” 2013, il Premio Speciale
come “BEST BAND” al Bucharest International Competition 2014
(EuropaFest) il premio Fara Music Live 2012 come miglior gruppo e
miglior nuovo talento (Fabio Giachino), il 1° Premio al Barga Jazz
Contest 2012 (premio speciale “Luca Flores” a Davide Liberti) ed il
primo premio al PREMIO CARRARESE 2011 indetto dal Padova Porsche
Festival. La musica eseguita da questa formazione ha varie
sfaccettature e influenze: la matrice è ben radicata nella tradizione
jazzistica, ma sono frequenti le contaminazioni e la sperimentazione
ritmico/armonica. La band ha inoltre collaborato e accompagnato (come
ritmica) numerosi artisti a livello internazionale tra cui: Rosario
Giuliani, Tineke Postma, Maurizio Giammarco, Mark Nightingale, Emanuele
Cisi, Dave Liebman.

Classe 86′ è considerato uno dei maggiori talenti apparsi sulla scena
musicale italiana degli ultimi anni.Nato ad Alba e trasferitosi
successivamente a Torino, e’ stato insignito di importanti
riconoscimenti in tutti i principali premi italiani ed europei a livello
Internazionale e Nazionale.Come solista si è aggiudicato il “Premio
Internazionale Massimo Urbani 2011”, il “Premio Nazionale Chicco
Bettinardi 2011”, ed il Red Award “Revelation of the year 2011″JazzUp
channel.In trio ha ottenuto il Premio Speciale come “”BEST BAND” al
“Bucharest International Competition 2014”, il premio “Fara Music Jazz
Live 2012″ (sia come miglior solista che come miglior gruppo), il
premio”Barga Jazz Contest 2012” ed il “Premio Carrarese Padova Porsche
Festival 2011”.Nel 2014, 2013, 2012 e 2011 è stato votato tra i primi 10
pianisti italiani secondo il referendum “JazzIT Awards” indetto dalla
redazione della rivista JAZZIT.Sempre nel 2014 e 2013 viene votato anche
in trio tra i primi 10 gruppi italiani.L’album d’esordio “Introducing
Myself” registrato in trio con la partecipazione speciale del
sassofonista Rosario Giuliani è stato inserito nei “100 Greatest Jazz
Album 2012”, anche il secondo disco in trio “Jumble UP” viene inserito
tra i “100 Greatest Jazz Album 2014” sempre secondo la rivista
JAZZIT.Parallelamente agli studi accademici classici (conclusi con il
diploma in Organo e la laurea di II Livello rispettivamente nel 2006 e
nel 2009) ha studiato jazz seguendo lezioni private e workshop
con:A.Faraò, D.Moroni, R.Zegna, M.Rusca, D.Rea; F.D’Andrea,
S.Battaglia,G.Trovesi, P.Tonolo, F. Di Castri (Siena Jazz 2007 dove
vince una borsa di studio per il 2008); B.Harris (Felt Club Roma),
J.Calderazzo, K.Rosenwinkel, S.Colley, J.T.Watts, S.Bonafede (Saint Louis
College Roma).Nel marzo 2012 ha terminato il biennio di Jazz presso il
Conservatorio G. Verdi di Torino con F.Di Castri e D.Moroni.Nel 2011
vola a Detroit insieme ad Emanuele Cisi per uno scambio studendesco, tra
il conservatorio di Torino(dipartimento di jazz) e la Wayne State
University of Michigan, dove si è esibito con la big band
dell’università ed i relativi professori.Nel 2012 e 2009 studia a New
York privatamente con Fred Hersh e Hal Crook.Si è esibito in festival e
club in Francia, Svizzera, Inghilterra, Repubblica Ceca, Polonia,
Turchia, Romania, Canada, U.S.A e tutta Italia.

Fabrizio Gaudino
Casertano di origine ma da anni residente in Trentino Alto Adige.
Consegue nell’ anno 2008/2009 il diploma accademico di 1° livello in
musica jazz presso il conservatorio “E. F. Dall’ Abaco” di Verona sotto
la guida del Maestro R. Rossi. Completa gli studi accademici
frequentando il biennio di specializzazione di 2° livello in musica jazz
presso il conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento sotto la guida del
Maestro R. Cipelli. Insegna tromba jazz presso la scuola musicale
“L.A.M.S.” di Verona e presso la scuola “Percorsi Musicali” di Trento.
Ha avuto occasione di collaborare con musicisti rappresentativi nel
panorama jazzistico attuale quali: Danilo Memoli, Paolo Birro, Roberto
Cipelli, Attilio Zanchi, Alessandro Fabbri, Luigi Del Prete, Mauro
Beggio, Mino Lanzieri, Stefano Senni, Diana Torto, Ares Tavolazzi,
Antonio Napolitano, Roberto Rossi, Maurizio Giammarco, Andrea
Santaniello, Alfonso Deidda, Mario Rusca, Carlo Morena, Gianni Cazzola,
Luciano Milanese, Aldo Zunino, Marc Abrams, Alberto Marsico, Sandro
Gibellini…
Realizza diversi lavori discografici con molti dei musicisti
sopracitati. Si classifica al terzo posto nell’ anno 2011 al concorso
nazionale delle arti nella sezione jazz. Sempre nell’ anno 2011 ottiene
il terzo posto al premio “Massimo Urbani” prestigioso concorso
internazionale per solisti jazz. Svolge attività concertistiche presso
numerosi jazz club e festival.

Martedì 9 Febbraio alle ore 21,30 salgono sul palco di Palazzo Ferrero
“Oz Robù Trio per presentare il nuovo lavoro discografico “Gravity
Train” edito da Abeat.
Oz Robù Trio è composto da :CARLO MORENA al pianoforte, MARCO BRAMBILLA
al contrabbasso,e GIORDANO RIZZATO alla batteria e percussioni

Nel maggio 2005, Giordano Rizzato e Marco Brambilla, amici e musicisti,
ebbero l’idea di creare un progetto che rappresentasse i loro gusti
musicali e le ispirazioni del momento senza badare a cosa avrebbe
funzionato nei locali e nelle rassegne, il desiderio era quello di
creare un concerto, uno spettacolo, che abbracciasse il pubblico e lo
portasse nel loro mondo per un paio d’ore.

Doveva essere un progetto che sfuggisse alle solite classificazioni di
genere, non etichettabile, e ci voleva un nome adeguato, un nome che in
tutte le lingue del mondo significasse una cosa sola: la loro musica.
”Oz Robù” fu il nome.

Per il primo anno il duo crebbe attraverso partecipazioni occasionali
con molti musicisti locali proprio come un laboratorio d’improvvisazione
itinerante (su una ventina di concerti circa, mai più di due con la
stessa formazione).
Ogni concerto diventava un evento unico in cui, indagando tutti i
diversi aspetti della musica improvvisata e, seguendo le orme di grandi
maestri come John Zorn, Archie Shipp, Frank Zappa, Rage Against The
Machine, John Coltrane, Stomu Yamash’ta, Primus, Miles Davis, Butch
Morris, ecc… ricercavano un equilibrio tra formale ed informale e
abbracciavano tecniche di composizione estemporanea, proponendo così ad
ogni concerto un repertorio quasi completamente inedito in cui i più
diversi stili interagivano abbattendo i confini di genere.

Nel dicembre 2007, in occasione del concerto di raccolta fondi di
EMERGENCY per la costruzione del centro cardiochirurgico di Khartoum, in
Sudan, al progetto prende parte il pianista Patrick Robertson, con il
quale si esibiscono per la prima volta in trio.
Fra i tre nasce subito un’intesa che li spinge a formare un trio stabile
e voltare pagina rispetto all’improvvisazione radicale.
Ben presto i temi diventano sempre più complessi e articolati, con
grande attenzione verso le dinamiche e le atmosfere. In questo momento
(novembre 2008) viene registrato il primo demo – album autoprodotto del
trio.

Si apre un periodo di intensa attività live, alla quale, in più di un
occasione, prende parte come ospite speciale il Newyorkese Sabir Mateen
(saxofonista di Sun Ra).
Da questo momento in poi, contrariamente alle aspettative, il gruppo
comincia a sfaldarsi…
le difficoltà nel trovare una pubblicazione per il loro lavoro e
differenze di intenti musicali sempre più marcate incidono negativamente.

A questo punto il trio decide che é ora di voltar pagina, e dopo
l’ultimo concerto tenuto con Patrick alla notte bianca di Varese nel
giugno 2009, al progetto prende parte il pianista Fabio Visocchi.
La nuova formazione porta in breve tempo nuove sonorità cariche
dell’influenza del Jazz afro – americano ma allo stesso tempo più vicine
alle atmosfere mediterranee, andando a creare uno stile in cui etnica,
swing, drum & bass, grooves funky e free affiorano intrecciate l’una con
l’altra.

Le composizioni diventano un aspetto centrale del lavoro e il sound
acquista sempre più identità ed in breve tempo il trio é pronto a
tornare in studio per andare a registrare quello che prende forma come
primo album ufficiale, edito dall’etichetta Londinese Rhythm & Muse.

Ma i cambiamenti non sono finiti, dopo la pubblicazione dell’album, e
dopo averlo presentato e diffuso in numerosi concerti, trascorre un
periodo di tempo nel quale i tre si dedicano allo studio ed
all’ampliamento dei propri orizzonti musicali e nel 2012 matura la
decisione di cambiare rotta ancora una volta.

Seguendo quello che sembra essere un istinto quasi irrinunciabile alla
metamorfosi, Marco e Giordano cominciano a lavorare con il pianista
Carlo Morena (loro ex docente in conservatorio) mentre Fabio intraprende
un percorso personale che lo allontana dall’estetica del “jazz trio”.

All’alba del 2013 il progetto appare quindi ancora una volta mutato
nelle sue diramazioni, ma sempre integro in quell’idea di un sound
caratteristico, costantemente in equilibrio tra jazz e non, in cui
assoluta priorità viene data all’atmosfera emotiva ed all’interplay.

Il trio al momento sta concludendo il terzo album, al quale ha preso
parte come ospite il saxofonista argentino Javier Girotto.

A Marzo 2014 il trio firma un accordo con la Abeat records, che a
ottobre pubblicherà il loro nuovo disco.

cafè Neruda Febbraio