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Sarà il concerto del Tessarollo Zunino Repola Jazz Trio a celebrare martedì 30 aprile la Giornata internazionale del Jazz 2019 ad Andora. Un evento musicale che è anche anteprima della rassegna Andora Jazz, in programma sempre ad Andora dal 22 al 25 agosto 2019.

Luigi Tessarollo, tra i chitarristi più versatili e creativi delle ultime generazioni, si affianca ad Aldo Zunino al contrabbasso, considerato all’unanimità da critici colleghi e pubblico, uno dei massimi specialisti del proprio strumento oggi attivi sulle scene internazionali. A completare il trio la batteria del giovanissimo imperiese Marcello Repoladi, classe 1998, diplomato in Jazz con il massimo dei voti al conservatorio Verdi di Torino e vincitore dell’International Percussion Competition.

Il concerto (a ingresso libero) è in programma alle ore 21 a Palazzo Tagliaferro. L’evento è organizzato dal Comune di Andora, dall’associazione AndorArte e dal Centro Goitre (socio del Consorzio Piemonte Jazz).

Tessarollo con questo Trio eseguirà un repertorio di seducenti standards che soddisferà il palato del pubblico di semplici appassionati e dei più esigenti conoscitore del genere.

Il Due Laghi Jazz Festival, tra colline moreniche, laghi, castelli e, all’ombra della Sacra di San Michele, compie, con l’edizione 2018, il suo primo “quarto di secolo”, coinvolgendo, accanto alla Città di Avigliana, i territori limitrofi di Almese e Condove. Un notevole traguardo per la manifestazione – promotrice e nucleo strategico del network regionale Piemonte Jazz, brand d’eccellenza di un territorio ricco d’arte e cultura – che, per celebrare la sua 25a edizione, presenta un’intensa settimana di musica, con un programma d’eccezione.

Fra gli eventi di spicco in Piazza Conte Rosso, il ritorno sul palco centrale di due “guests of honour”, due straordinari musicisti amici del Festival. Tra i più grandi artisti del jazz contemporaneo, il trombettista Tom Harrell, sarà l’ospite d’onore del quartetto all star diretto da Luigi Tessarollo e dal sottoscritto – con Aldo Zunino al contrabbasso e Greg Hutchinson alla batteria, venerdì 31 agosto.

L’altro momento celebrativo dell’anniversario è costituito, sabato 1 settembre, dal ritorno dell’Italian Sax Ensemble, formazione che esordì proprio ad Avigliana, con un progetto esclusivo presentato in una delle prime edizioni; ospite del gruppo il grande trombettista Dusko Gojkovic, Cavaliere delle Arti in Serbia, sua patria natale, noto come uno tra i musicisti europei più importanti sulla scena mondiale. New entry della manifestazione, il newyorkese Joe Magnarelli, tra i principali trombettisti internazionali della scuola hard bop contemporanea. Joe approda al Festival giovedì 30 agosto accompagnato dal quartetto Ferri-Thomas-Caps-Adams.

Il programma sarà completato, venerdì 24 agosto, dal concerto di apertura, in Almese, del quintetto “French’ment Jazz”, guidato dalla vocalist d’oltralpe Kristin Marion che presenta e interpreta, in lingua francese, un repertorio di standard e brani originali composti dalla stessa artista. Sabato 25, presso il Giardino delle Donne, in Piazza Conte Rosso ad Avigliana, ascolteremo uno tra i più affermati giovani vocalist italiani, Walter Ricci con il suo organ trio che aprirà la sezione del Festival dedicata alla didattica – quest’anno, infatti, dal 25 al 28 agosto, il Festival ospiterà i laboratori sulla voce “The Art of Jazz Voice”, proposti da Walter Ricci ed Elisabetta Prodon -, con saggio finale degli allievi nella sera di martedì 28, sempre presso il Giardino delle Donne. Mercoledì 29 agosto, la manifestazione si sposterà a Condove, con il concerto della JCT Big Band diretta da Valerio Signetto. Aperitivi musicali e jam session notturne, accenderanno e concluderanno le notti jazz della Valle, mentre la mostra fotografica “25th Anniversary – The Avigliana Jazz Legacy” documenterà, in Santa Croce, i momenti salienti di questi indimenticabili anni di grande Jazz.
Fulvio Albano
Direttore artistico

Dal jazz alla musica antica e di contaminazione, dall’improvvisazione all’elettronica all’uso di nuovi strumenti elettroacustici. Tutto inserito in uno scenario mozzafiato di natura libera ed incantata, di aria pulita, di condivisione e di dialogo attraverso la musica ed oltre.

Quest’anno il festival di CHAMOISic arriva alla sua nona edizione e dal 20 luglio al 5 agosto “contamina” ben sette comuni della Valle d’Aosta. Il linguaggio musicale è declinato verso il jazz accentuando lo stile che CHAMOISic ha proposto in tutti questi anni, tra standard e sperimentazione.

CHAMOISic è l’unico (free) festival italiano che colloca musica sperimentale, elettronica e jazz in un contesto naturalistico davvero d’eccezione: infatti Chamois (Ao), a 1815mt nella valle del Cervino, è l’unico comune d’Italia in cui le auto non possono circolare, raggiungibile in funivia.

Tutte le info sul sito del festival

Il grande Bobby Watson celebra alcuni dei contributi meno conosciuti, ma vitali, degli afro-americani su “Made in America”, la sua decisiva prima registrazione per Smoke Sessions Records.
Il sassofonista e compositore richiama l’attenzione sui pionieri in una varietà di campi, dalla politica alla cultura pop, dalla scienza allo sport.
Queste composizioni sono ispirate da alcuni nomi che dovrebbero essere familiari agli appassionati di jazz – Sammy Davis, Jr. e Grant Green – ma anche da figure storiche più oscure come Wendell Pruitt, Butterfly McQueen, Major Taylor, Madam CJ Walker, Isaac Murphy, Bass Reeves e il dottor Mark Dean. Watson spiega: “Questo progetto è stato una lezione di storia per me e spero che sia una lezione di storia anche per gli ascoltatori”.
Ogni pezzo dipinge un ritratto con spirito e sentimento, rimarcando ogni sfumatura dei suoi soggetti. L’ispirazione che Watson trova in questi dimenticati innovatori, ci giunge attraverso il playing suo e della band, per tutto il corso dell’album. Le radici di Kansas City di Watson brillano nello swing emozionante e nel groove impetuoso che ci riescono a regalarci una dannata lezione di storia.
Per questo progetto speciale, Watson ha arruolato alcuni collaboratori con i quali condivide una propria storia significativa: il bassista Curtis Lundy, il pianista Stephen Scott e il batterista Lewis Nash. Tutti e quattro insieme hanno collaborato con la grande cantante Betty Carter; ma l’album segna anche il gradito ritorno sulla scena di Scott, che è restato per gran parte in silenzio negli ultimi anni.

Bobby Watson sax alto
Stephen Scott Piano
Curtis lUndy Bass
Eric Kennedy Batteria

Il Consorzio Piemonte Jazz ha preso parte ai lavori dell’assemblea nazionale di Midj, l’associazione italiana musicisti di jazz. Domenica 8 aprile sono stati infatti rinnovati i vertici del consiglio direttivo, con il passaggio di consegne della presidente uscente Ada Montellanico. Nel corso dell’assemblea è stata presentata la federazione nazionale Il Jazz italiano che ha raccolto sotto un’unica rappresentanza tutte le associazioni del settore. A presiederla Paolo Fresu, che molto si è distinto in questi anni per aver tenuto alto il rapporto con le istituzioni.
Annunciata, sempre nel corso dell’assemblea di Midj, la nascita delle associazioni dei Jazz Club italiani e delle Agenzie di Jazz.

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Sergio Bevione, 80 anni, storico protagonista della scena jazz torinese è morto il 5 gennaio investito da un’auto. L’incidente è avvenuto venerdì sera a Rivarolo Canavese in borgata Vittoria. Una Fiat Punto che si dirigeva verso Torino lo ha investito sull’ex statale 460. L’impatto è stato violento e Sergio Bevione è morto sul colpo. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo.
Bevione è stato uno degli storici musicisti di Torino, animatore delle sere dello Swing Club. Era un artigiano, ma con la passione della musica fin da giovane, quando suonava nelle orchestre da ballo insieme al fratello. Suonava, con grande trasporto e swing, sia il basso che la batteria, ma la sua musicalità estrema gli permetteva di suonare un po’ di tutto. Il ricordo è di un amico. Ci volevamo bene ed avevamo più di una volta suonato insieme, sempre divertendoci. Una perdita terribile e insanabile, un bruttissimo inizio del 2018.
Ciao amico mio, sei stato molto più di una colonna e con un “tiro” da far muovere i muri. Grazie per le cose che mi hai insegnato | Giorgio Diaferia, segretario Consorzio PiemonteJazz

La storica formazione di jazz-rock Esagono ha elaborato un album “Wine Notes” di brani originali ispirati ai “cru” – le vigne migliori – del Barolo. Un vino regale che viene spremuto da uve nebbiolo coltivate in 11 comuni del Piemonte.
L’Osteria Rabezzana, in collaborazione con il Consorzio Piemonte Jazz e la condotta Slow Food Torino Città, propone una serata dedicata proprio ai cru di Barolo, con una degustazione guidata di 5 bottiglie di Barolo alle 19; una cena con un menù elaborato dallo chef Piero Pulli in abbinamento a tre vini Rabezzana e, per finire, il concerto jazz del quartetto Esagono, alle 22.
Gli Esagono sono stati fondati nel 1976, anno di uscita dell’album “Vicolo” per la Mu Records, ma è solo nel 2006, trent’anni dopo, che riprendono vita con la pubblicazione di “Apocalypso” e le tournée a Tokyo e in festival e club jazz sparsi in tutta Europa. La formazione più recente prevede, a fianco degli storici fondatori Marco Cimino (tastiere, flauto e voce) e Giorgio Diaferia (batteria), Andrea Manzo al contrabbasso, Diego Mascherpa ai sax tenore e soprano e Laura Evangelista, vocalist.
Degustazione guidata delle 19
Un piatto con salsiccia di Bra, salame crudo, vitello tonnato, muscolo in salsa verde, insalata di carne cruda, Bra morbido, crudité di verdure
Degustazione di 5 Baroli di: Elio Altare, Franco Conterno, Sergio Molino, Giovanni Rosso, Paolo Scavino
Costo: 15 euro soci Slow Food, 20 euro non soci
Cena (incluso concerto jazz) delle 20.30
Menù:
Aperitivo di benvenuto con stuzzichini, abbinato a Spumante Brut Rabezzana
Brasato al Nebbiolo su crostone di riso croccante ai porri e curcuma, abbinato a Langhe Nebbiolo 2016 Rabezzana
Mousse al fondente in salsa vaniglia e croccante di mandorle, abbinato a Moscato Rabezzana
Acqua e caffè
Costo: 25 euro soci Slow Food, 30 euro non soci
Ingresso solo concerto, dalle ore 22
Un calice di Langhe Nebbiolo 2016 Rabezzana accompagnato da stuzzichini o dolce
Costo: 10 euro soci Slow Food, 12 euro non soci

Trombettista e compositore, direttore artistico del Festival Jazz di Chamoisic, Giorgio Li Calzi è la scelta dell’assessore alla Cultura del Comune di Torino Francesca Leon per guidare la prossima edizione primaverile del Festival Jazz di Torino.

Dal comunicato stampa del Comune: «I grandi eventi cittadini possono acquisire un’importante funzione di sostegno al radicamento delle attività culturali permanenti presenti da anni in città». «Per questo -afferma Francesca Leon- crediamo sia necessario passare da una concezione di evento estemporaneo con ricadute limitate nel tempo a una che veda l’evento come pietra miliare di tutte le attività che si svolgono nell’arco dell’anno».

Il nuovo direttore sarà affiancato da un gruppo di lavoro il cui compito sarà approfondire la conoscenza dei meccanismi di produzione e fruizione del jazz e il territorio sociale e culturale cittadino. Sarà loro compito promuovere l’attività dei musicisti attivi a Torino per creare produzioni originali, favorire scambi internazionali, valorizzare le eccellenze artistiche del territorio, mettere in rete i jazz club stabili e residenti durante il festival e per tutto il resto dell’anno. Il gruppo si occuperà anche di ospitare organizzatori e direttori italiani e internazionali di eventi jazz, di porre attenzione alla comunicazione e instaurare rapporti di collaborazione con altri festival culturali e grandi eventi torinesi.

A nostro avviso, quanto proposto a suo tempo dal Consorzio PiemonteJazz.

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